Da oggi è disponibile il 5° numero del 2015 della rivista de “Il Birrafondaio”

Cari amici birrafondai, siamo arrivati ormai alle porte dell’estate, la stagione della birra per eccellenza. Con l’arrivo dei primi caldi i consumi della nostra bevanda preferita si impennano e l’onda lunga della birra artigianale travolge anche contesti finora appena sfiorati. Sempre più spesso, non solo a Roma, conquista spazi ogni giorno più ampi tra gli scaffali dei supermercati e nei frigoriferi di locali che, fino a pochi mesi fa, non uscivano dal “seminato” delle birre industriali. Noi del Birrafondaio ne siamo ovviamente felici, ma vi consigliamo anche di tenere gli occhi aperti perché qualche brutta sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo. L’esplosione del fenomeno “craft” ha infatti avuto delle conseguenze importanti sul settore ed ha risvegliato anche il settore industriale, che finora aveva vissuto con una relativa tranquillità l’andamento sostanzialmente piatto, con tendenze al ribasso, dei consumi italiani in fatto di birra.
Che i piccoli produttori italiani riuscissero a rappresentare una sfida e un “pungolo” per i dominatori del mercato nazionale, fino a qualche anno fa, non lo avrebbe mai detto nessuno, eppure la riscoperta di sapori “regionali” e la corsa al numero di luppoli “in doppia cifra” di alcuni dei principali “player” nazionali sono il segnale che qualcosa sta cambiando. Purtroppo però, al momento, la svolta sembra essere stata più di immagine che di sostanza e la differenza continua a notarsi.
Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna la risposta dei colossi del settore è stata semplice e ricorda un po’ quello che avviene da tempo in ambito tecnologico: se c’è chi è in grado di fare un prodotto migliore del mio perché combatterlo quando posso acquistarlo?
Vedremo presto se sarà questa la strada scelta dai grandi gruppi nel nostro Paese. Per ora, godiamoci l’estate, per quanto ci riguarda con un bel bicchiere di birra di qualità in mano.

Buona Lettura.
Prosit!