Published on Ottobre 24th, 2014 | by Il Birrafondaio
0La Storia della Birra/1 – LE ORIGINI
Una dimenticanza umana, l’intervento della natura e una casuale successione di eventi.
Come spesso accade per molte grandi scoperte che hanno segnato la storia dell’umanità, anche la birra è entrata a far parte della storia dell’uomo per caso.
L’ipotesi più accreditata racconta che una donna avrebbe lasciato una ciotola d’orzo sotto un temporale. Il cereale dopo essersi asciugato al sole sarebbe nuovamente stato bagnato dalla pioggia e poi bevuto da qualche “temerario”.
Gli immediati effetti “benefici” hanno portato l’uomo a sistematizzare la produzione di quella che sarebbe diventata una delle bevande più diffuse al mondo.
Le prime tracce di un prodotto ottenuto attraverso la fermentazione di cereali risalgono al Neolitico, nel VII millennio a.C., in un villaggio cinese, dove sono stati trovati resti di una bevanda fermentata a base di riso.
Successivamente gli archeologi hanno registrato la sua presenza quasi contemporanea in diverse aree del pianeta, dal Medio Oriente alla Americhe, passando per la Scozia.
Si può quindi dire che i nostri antenati abbiano imparato a bere birra prima di imparare a scrivere.
Le prime tracce documentate risalgono infatti almeno al 4 mila a.C., quando i Sumeri già bevevano e offrivano questa bevanda degli Dei così come gli Egizi, per i quali la birra faceva parte dell’alimentazione quotidiana anche dei bambini ed era considerata tanto importante da avere una divinità ad essa dedicata, ovvero Ninkasi.
Proprio in un’ode scritta in onore di questa dea si descrive il metodo di produzione:
LA RICETTA EGIZIA
I cereali erano macinati e lavorati fino a formare
una sorta di pagnotta che veniva cotta e poi
sbriciolata e mescolata all’acqua. Questo liquido
veniva scaldato e quindi filtrato e versato in grandi
recipienti dove veniva fatto fermentare con
l’aggiunta di sostanze ricche di zuccheri e spezie.
Già nel mondo egizio erano disponibili diverse varietà di birra, che veniva bevuta con una sorta di cannuccia per ridurre i sedimenti, e la bevanda, definita “la portatrice di gioia”, era un’importante merce di scambio. Poco più a est, in Mesopotamia, i Babilonesi arrivarono invece a produrne oltre venti varietà utilizzando frumento orzo e miscele di cereali. Secondo alcuni studi, nell’impero babilonese, le più diffuse erano la BI-SE-BAR (chiara di orzo) e la BI-GIG (di orzo scura).
IL CODICE DI HAMMURABI: «condanna a morte per chi allunga la birra con acqua»
L’importanza della birra nella cultura babilonese è testimoniata anche dal famosissimo “Codice di Hammurabi”, uno dei più importanti reperti archeologici dell’epoca che riuniva tutte le norme vigenti nell’impero. Un paragrafo è, infatti, dedicato proprio a regolamentare la produzione e la vendita della birra e prevede addirittura la condanna a morte per i trasgressori.
Articolo presente nella nostra Rivista “Il Birrafondaio” Anno 1 Numero 1