Published on Agosto 11th, 2014 | by Il Birrafondaio
0Studio Usa: la birra, quanto meno quella industriale, si sceglie per il marchio e non per il gusto
Probabilmente questo non varrà per gli esperti, e neanche per i molti appassionati di birre artigianali, ma il consumatore medio non sceglie la sua birra per il gusto ma solo per il marchio. Lo sostiene uno studio dell’American Association of Wine Economists (qui il link allo studio completo), secondo quanto riporta il Time, che attraverso una serie di “blind test” ha verificato come le cavie non fossero in grado, una volta tolte le etichette dalle bottiglie, di distinguere la loro birra preferita dalle altre. Gli studiosi hanno preso come punto di partenza uno studio del 1964 nel quale i partecipanti avevano dimostrato di scegliere la loro birra preferita solo di fronte al marchio, ma di non essere in grado di distinguere le differenze tra questa e altre quattro birre una volta eliminata l’etichetta. Non solo, invitati a fornire un giudizio di valore, nella maggior parte dei casi hanno indicato birre diverse da quella precedentemente definita come la propria preferita.
Il nuovo esperimento, che del resto ha mostrato risultati analoghi per il vino, ha visto i volontari impegnati in “trest triangolari” con tre birre, tutte lager di produzione industriale (Czechvar, Heineken e Stella Artois). Nelle singole prove due dei tre assaggi erano della stessa birra e ai volontari era chiesto di individuare il “terzo incomodo”: in due dei tre test la risposta corretta è stata data in percentuale non superiore a quanto accade con le risposte casuali, e nel terzo la percentuale è stata solo leggermente superiore.
In poche parole a determinare le scelte del consumatore medio non sono il gusto e la qualità dei prodotti, almeno a livello di produzione industriale, quanto piuttosto l’immagine.
Un altro punto a favore delle birre artigianali.